La ricostruzione delle unghie in gel è una prassi affermata nella manicure, tanto che sempre più donne sanno gestirla in maniera autonoma. Nei primi anni di lancio, infatti, erano le onicotecniche dei centri estetici a farsi carico di questo compito, per la limitata reperibilità dei materiali e per i loro alti costi. Tuttavia, la frequenza delle sedute in istituto e la durata prolungata della procedura hanno portato la maggior parte delle clienti a imparare i segreti della nail art.
Complice l’aumento delle richieste, i prezzi hanno subito un calo e la gamma di prodotti si è notevolmente ampliata. Tra questi troviamo i gel, dei quali esistono diverse formulazioni per venire incontro alle esigenze di un vasto pubblico femminile. E veniamo a una domanda: è meglio il monofasico o il trifasico? Lo scopriremo insieme nelle prossime righe.
Ricostruzione unghie in gel, passaggi e finalità
Prima di capire se sia meglio il gel trifasico o monofasico, dobbiamo distinguere le fasi dell’intera procedura. Queste sono essenzialmente tre:
- stesura della base
- ricostruzione vera e propria (allungamento e bombatura)
- sigillatura.
In particolare, il gel per la ricostruzione unghie trifase si utilizza per gestire il secondo step; quello mono-fase, invece, è di concezione più recente e copre l’intera procedura, anche se spesso viene affiancato da un lucidante. Entrambi, comunque, servono non solo per dare un aspetto più gradevole alle mani, ma anche per proteggere, allungare e rendere le unghie più resistenti a eventuali rotture. Il tutto per un arco di tempo di circa 3-4 settimane.
Vantaggi e punti deboli dei due gel per ricostruzione unghie
Analogamente a quanto accade per tutte le categorie merceologiche, entrambi i cosmetici presentano punti di forza e criticità. Questi dipendono non solo dalle relative consistenze e dalla tenuta, ma anche dalle reazioni individuali al contatto e alla stesura del prodotto. Il gel per unghie monofasico è pratico, economico e salva-spazio, permette di risparmiare tempo e di sporcare solo un pennello per l’applicazione. Ma, a meno di non utilizzare un articolo di qualità eccelsa (quindi più costoso della media), avrebbe bisogno di un finish sigillante a parte. Pertanto di fatto usiamo non uno, ma due preparati.
Dobbiamo ricordare, inoltre, che una soluzione del genere non è adatta a tutte. Chi svolge lavori manuali o ha una tendenza particolare al sollevamento del film deve adottare il kit trifasico. Con l’impiego di meno prodotto, garantisce risultati paragonabili a quelli professionali, grazie alle sue caratteristiche di resistenza agli urti e di lucentezza. Tutto ciò anche quando il rispetto della procedura di ricostruzione in gel, l’uso corretto del buffer e di lozioni sgrassanti in superficie non impedisce alla copertura monofase di staccarsi. In tal modo, riusciremo a minimizzare il rischio di onicomicosi dovute a infiltrazioni di umidità.
I requisiti di un buon gel per l’allungamento delle unghie
Ad oggi, le aziende produttrici promettono formulazioni in grado di non danneggiare il letto ungueale. Ma dobbiamo tenere conto di un dato di fatto: l’assenza di traspirazione in superficie. Puntare su composizioni di ottima qualità è indispensabile, al fine di evitare fenomeni di infragilimento. Tutti gli articoli per la gel manicure, quindi, devono rispondere a precisi requisiti; per garantire risultati paragonabili a quelli professionali dovranno essere:
- semplici da stendere
- anallergici
- di consistenza mediamente viscosa
- auto-modellanti
- refrattari alle colature verso i bordi.
Per ottenere una buona lucentezza, resistenza alla rottura e tenuta, dobbiamo prestare attenzione alle fasi di preparazione. Un buon prodotto, infatti, non avrà la resa dichiarata, se la superficie di adesione non è ben sgrassata e livellata. Al passaggio all’interno della lampada UV, poi, non dobbiamo sentire dolore o bruciore ma, al massimo, un leggero pizzicore, percepito come non fastidioso. Un punto importante, dal momento che a ogni fase di applicazione del gel per le unghie deve seguire una polimerizzazione, necessaria per fissare il lavoro a regola d’arte.