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Cos’è la condizione sospensiva e come si gestisce

Cos'è la condizione sospensiva e come si gestisce

Nell’ambito del diritto italiano e dei contratti può avvenire che gli effetti del contratto stesso non decorrano a partire dalla sua conclusione, ma a partire da un momento successivo. Per fare un esempio pratico, possiamo dire che due persone fanno un patto di vendita di un immobile solamente nel momento in cui l’acquirente riceverà un determinato permesso per effettuarvi dei lavori. Fino a quando non viene ottenuto il permesso, l’immobile non risulta venduto. Tale situazione viene definita condizione sospensiva, che viene distinta dalla condizione risolutiva, in cui gli effetti cessano quando si verifica l’evento. Nell’ambito del diritto privato, si parla di condizione quando si fa riferimento a un avvenimento futuro ed incerto che, quando si verifica, determina gli effetti o la risoluzione del contratto stesso. Ciò viene regolamentato dall’articolo 1353 del codice civile.

Condizione sospensiva: che significa, come si scrive

Dunque, se in un contratto è presente la condizione sospensiva, ciò significa che il contratto è valido, ma i suoi effetti risultano visibili solo se si verifica l’evento o la condizione posta all’interno del contratto. Se infatti non viene posta la condizione sospensiva, il contratto risulta vincolante ed impegnativo, quindi, se non rispettato, si viene considerati inadempienti. Se invece è presente tale condizione, se non si adempie al contratto, non si viene considerati inadempienti.

Per scrivere la condizione sospensiva, sarebbe sempre utile consultare un avvocato, per essere sicuri di non sbagliare e di evitare problemi in futuro. Comunque, non c’è bisogno di fare affidamento a formule giuridiche, ma può risultare utile anche fare affidamento sul linguaggio economico, per semplificare le cose. In questo modo si è sicuri di essere chiari e di far emergere le volontà di entrambe le parti. Quindi, è possibile concludere un contratto indicando che: “tale contratto è condizionato sospensivamente al verificarsi dell’evento X”. E poi è possibile indicare anche i termini di tempo in cui l’evento dovrebbe verificarsi (per non lasciare il contratto in sospeso per troppo tempo). Quindi se tale evento non si verifica entro il tempo “tot”, il contratto risulterà privo di effetti e non impegnativo.

Quando si verifica la condizione sospensiva e cosa succede se non accade

Per capire quando si avvera la condizione sospensiva, per definizione, bisogna far riferimento alla realizzazione dell’evento indicato nel contratto. Ci sono poi dei casi in cui la condizione sospensiva può essere considerata avverata anche se non si è realizzato l’evento dedotto. Si tratta di quella che viene definita, in base all’articolo 1358 del Codice Civile, la finzione di avveramento. Ad esempio, se una parte cerca in tutti i modi, e in mala fede, di non far realizzare la condizione, quest’ultima viene considerata comunque realizzata. Un contratto con condizione sospensiva è quindi utile per far sì di non sottoscrivere un impegno vincolante nel caso in cui non si sia pronti o non ci siano ancora le condizioni favorevoli. Se la condizione sospensiva non si verifica, quindi, il contratto sarà considerato nullo e non vincolante e non ci sarà inadempienza.

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